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Lago di Bolsena |
Il grande specchio d'acqua del lago di Bolsena che con i suoi 114 Kmq. di superficie rappresenta il più grande lago vulcanico d'Europa, trae le sue origini centinaia di migliaia d'anni fa, quando nel territorio di recente formazione si crearono delle fratture che causarono esplosioni, con fuoriuscita di ceneri, lapilli, pozzolane e grandi colate di lava. In seguito, l'uscita di ingenti quantità di materiali causò lo svuotamento del sottosuolo con il conseguente sprofondamento della crosta superficiale e la formazione della caldera, che nel corso di decine di migliaia di anni formerà il bacino imbrifero che darà vita al lago di Bolsena. Nel corso di un'attività vulcanica più tarda, all'interno del lago si verificarono delle esplosioni che diedero luogo alla formazione delle due isole, la Martana e la Bisentina, che segnano di verde cupo la vasta superficie lacustre. La Città di Bolsena conta circa 4000 abitanti stabili che naturalmente in estate crescono fino ad arrivare anche a 10000 unità e attorno alle coste del lago negli anni sono sorti numerosi agriturismi . Il Lago di Bolsena è completamente balneabile e riconosciuto come uno dei più puliti d'europa. Le acque sono cristalline. Bolsena dispone di un attrezzato porto turistico dove è presente anche una rinomata scuola di Vela. Sul Lago di Bolsena è consentita la navigazione di imbarcazioni a motore ed a vela. Le acque del lago di Bolsena, già pulite, per l'assenza nei dintorni di industrie inquinanti e per la presenza di numerose sorgenti subacquee, sono oggi particolarmente limpide e terse grazie ad un imponente e sofisticato sistema di depurazione gestito da un consorzio di Comuni facenti parte del bacino lacuale. Il clima sempre mite è particolarmente adatto ai bambini e agli anziani. Tutti i camping sono dotati di moderni ed adeguati comfort, ma alcuni di essi risultano veramente all'avanguardia per i criteri con i quali sono concepiti: bungalows in muratura, roulottes, attrezzature sportive, market, docce calde e fredde, ristoranti e pizzerie. Sul lago si possono praticare numerosi sport, dalla navigazione a vela e a motore, allo sci acquatico e al windsurf. Il Lago di Bolsena è anche rinomato per le opportunità di Pesca sportiva. Lungo i viali e i lungolago dei paesi rivieraschi, piste ciclabili permettono lunghe pedalate in bicicletta e bellissime passeggiate su percorsi piani ed ombreggiati. Numerosi sono i ristoranti, le trattorie, i pub e le pizzerie in cui gustare le prelibatezze gastronomiche della zona. Quando si parla di mangiare e bere sulle rive del lago di Bolsena, il posto d'onore spetta ai pesci d'acqua dolce, pregiati e saporiti; Questi erano già noti e rinomati fin dai tempi più antichi. Anguille, coregoni, persici, tinche, lucci, lattarini, lasche, cefali e trote. Il piatto tipico dei pescatori del lago di Bolsena, reperibile in trattorie specializzate, è la sbroscia, una zuppa di pesce per la cui preparazione si usano tranci di tinca, luccio, anguilla, persico (coregone e lattarini si aggiungono eventualmente a cottura quasi ultimata perché hanno le carni più tenere), uniti a fette di patate, cipolla e mentuccia, il tutto condito con olio d'oliva, sale e peperoncino. Una volta cotta, la sbroscia sarà servita su fette di pane raffermo o abbrustolito. Il pesce persico, dalle carni saporite e molto delicate, viene solitamente ridotto a filetti che sono squisiti, sia fritti che cucinati alla mugnaia. Il coregone viene servito arrostito sulla brace oppure lessato e accompagnato da salse, verdi o non. La cucina locale sulle sponde del lago di Bolsena privilegia anche la pasta che viene preparata in modo artigianale anche in casa. L'Isola Martana: Di fronte all'abitato di Marta sorge l'isola Martana. Come l'isola Bisentina, questa fu nel Medioevo libera comunità, cominciando poi a seguire le vicende del Papato. Rispetto all'altra isola, la Martana è più aspra ma, in certe stagioni, molto suggestiva dal punto di vista paesaggistico. Attualmente è possibile ammirare l'isola da vicino con le imbarcazioni ma non è possibile approdare in quanto l'isola è di proprietà di un privato. L'Isola Martana, che nel Medioevo vide fiorire una vita religiosa, è ricordata per la tragica vicenda di Amalasunta, figlia di Teodorico e regina dei Goti. Questa, alla morte del padre Teodorico, secondo le disposizioni di quest'ultimo, prese la reggenza del regno ostrogoto, essendo suo figlio Atalarico ancora in età minore, per circa nove anni (526-535). Nonostante la reggenza di una donna non rispondesse a nessuna tradizione e quella di Amalasunta fosse imposta da Teodorico, la donna, ricordata dalle fonti "dotta e di animo virile", partecipò in maniera diretta all'attività politica di direzione del regno. Ristabilì buoni rapporti con Bisanzio e favorì l'elemento romano. Inimicatasi la nobiltà ostrogota, fu costretta a dividere il regno con il cugino Teodato dal quale in seguito fu assassinata nel 535. Le varie fonti non precisano in modo chiaro il luogo dell'uccisione di Amalasunta. Procopio di Cesarea così narra ne La guerra gotica. "V'ha un lago in Toscana, chiamato Vulsinio, dentro a cui sorge un'isola assai piccola invero, ma munita di un forte castello. In quel luogo Teodato teneva racchiusa Amalasunta". Quell'isola potrebbe anche essere la Bisentina sulla quale, all'epoca, sorgeva una fortificazione, ma una consolidata tradizione, che trova più sostenitori, vuole che sia la Martana l'isola fatale ad Amalasunta. L'Isola Bisentina: Di fronte all'abitato di Capodimonte sorge l'isola Bisentina. Come la vicina isola Martana è quello che resta di un antico cono vulcanico e deve il suo nome a Bisentium, centro fiorente in epoca etrusca, romana e medioevale, che le si trovava di fronte. È la più grande delle due isole, con i suoi 700 metri di lunghezza e i 500 di larghezza e costituisce un vasto parco naturale dove crescono piante rigogliose, soprattutto lecci, e dove vivono anche molte specie di animali.
Tracce di insediamenti palafitticoli, oggi sommersi, al largo dell'isola, testimoniano la presenza dell'uomo sulla Bisentina già in epoche arcaiche. La presenza di insediamenti in epoca etrusca è testimoniata invece da ritrovamenti di tombe e vasellame databili intorno al VI secolo a.C come gli Etruschi, anche i Romani hanno lasciato tracce ancora visibili della loro permanenza sull'isola. |